Perché un cyber attacco del gruppo criminale iraniano Cyber Av3ngers, perpetrato il 25 novembre 2023 verso Israele e gli USA, dovrebbe preoccupare l’Italia? Vediamo i recenti accadimenti e comprendiamo al meglio la situazione della cosiddetta “Cyber War”, ma soprattutto come l’Italia oggi ne è coinvolta.
Il gruppo criminale Cyber Av3ngers, che si dichiara contro lo Stato di Israele e, pertanto, sta perpetrando attacchi contro aziende e istituzioni Israeliane, da mesi sta notevolmente preoccupando il panorama mondiale della Cyber War.
La CBS News Pittsburgh conferma: l'Autorità Idrica Municipale di Aliquippa ha dichiarato sabato 25 novembre scorso che una delle sue stazioni di rifornimento è stata violata da un gruppo informatico sostenuto dall'Iran (Cyber Av3ngers). Un allarme è scattato non appena si è verificato l'hacking.
Il sistema compromesso funzionava su una piattaforma Unitronics, software di proprietà israeliana. In seguito alla violazione, il sistema è stato disattivato e la Polizia di Stato della Pennsylvania è stata chiamata a condurre un'indagine penale approfondita presso la stazione di rifornimento.
Ad oggi le fonti che trattano di questo attacco si focalizzano principalmente sul fatto che i sistemi che hanno subito le violazioni siano localizzate in Israele e un USA. Tuttavia, il CERT di CYBEROO ha rilevato le stesse compromissioni anche su territorio italiano, prodigandosi per gestire la problematica.
CYBEROO si aspetta che questo attacco, e gli eventuali che seguiranno, vengano eseguiti su scala mondiale. È necessario essere pronti preventivamente ad ogni tipo di violazione, ed aspettarsi attacchi mirati specialmente per quelle aziende che fanno uso di sistemi Israeliani.
Hacktivism è un termine che deriva dall'unione delle parole hacking e activism, e indica un’attività che fa uso dell’hacking informatico o tecniche affini per una causa politica o sociale. Il rapporto Clusit 2023 sulla sicurezza ICT in Italia aggiornato a ottobre conferma:
“Crescono in modo rilevante gli attacchi classificati come “Hacktivism” anche in Italia, che nel primo semestre del 2023 si attestano al 30% (nel 2022 costituivano il 6,9% degli attacchi).
In Italia, gli incidenti afferenti a questa tipologia costituiscono una quota molto superiore rispetto a quella globale (pari al 7,7%): oltre il 37% del totale degli attacchi con finalità “Hacktivism” è avvenuto nei confronti di organizzazioni italiane. Si moltiplicano quindi gli attacchi dimostrativi, molto spesso perpetrati con finalità politica, ai danni di enti o aziende del nostro Paese”.
Fonti consultate: